Dal 2017 il Patent Box entra nell’ultimo periodo di fase transitoria, dove i costi di ricerca, sviluppo, gestione ed implementazione degli intangibili sono assunti cumulativamente per tutti gli IP utilizzati.

Questa semplificazione nel calcolo del Nexus Ratio è compensata nella misura in cui l’agevolazione è ridotta per i primi 3 esercizi di applicazione del Patent box.

Dall’anno 2018 entra in vigore a pieno titolo la norma e, ovviamente, l’agevolazione arriva a regime con l’abbattimento del 50% del reddito da intangibili, ma ciò comporta l’esecuzione di una contabilità analitica dei costi sostenuti per ricerca sviluppo e tutela, in modo che vengano assunti in maniera distinta per ciascun IP e per ciascun esercizio.

Nel 2018 vengono tracciati quindi sia i costi che i redditi degli ultimi tre anni e dal 2019 questa tracciabilità sarà retroattiva per gli ultimi quattro, ovvero dal 2015 anno di entrata in vigore del regime agevolato.

Il Nexus Ratio è fondamentale per accedere all’agevolazione e di conseguenza il diretto collegamento delle attività di R&S, beni immateriali e reddito agevolabile deve risultare da un adeguato sistema di rilevazione contabile o extracontabile; senza l’evidenza del nesso tra attività di ricerca e sviluppo, ai sensi della normativa non sarà possibile accedere all’agevolazione.

Il contribuente dovrà essere in grado di fornire evidenza del «nesso» tra i costi di ricerca e sviluppo, i beni immateriali ed il relativo reddito agevolabile (OECD: Tracking project-by-project basis), questo attivando un adeguato sistema (contabilità analitica contabile o extracontabile) che consenta di isolare in modo chiaro e preciso i componenti positivi e negativi di reddito relativo al bene immateriale.