Durante il question time è stato fornito dal Mef il dettaglio dei dati riguardo il biennio 2015/2016, quando l‘opzione andava esercitata telematicamente a differenza di ciò che succederà dal 2017 dove verrà esercitata in fase di dichiarazione dei redditi.

Dai dati risulta che marchi d’impresa sono i maggiori beneficiari del patent box. Nel periodo 2015/2016 sono state 2.778 le istanze di agevolazione per i marchi, il 40% del totale.

Gli altri due intangibili per i quali le imprese sono state particolarmente attive nel chiedere l’accesso al patent box sono i brevetti e il know how che si posizionano poco al di sotto del 20 per cento. Fanalini di coda, con l’11%, brevetti e disegni e modelli.

I numeri  (fonte il sole 24 ore)

Anno 2015 Anno 2016 Istanze totali 2015/2016
Valori assoluti Valori % Valori assoluti Valori % Valori assoluti Valori %
Software 304 8,23 485 14,85 789 11,33
Brevetti 687 18,59 572 17,52 1.259 18,09
Marchi 1.518 41,07 1.260 38,59 2.778 39,91
Disegni e modelli 445 12,04 329 10,08 774 11,12
Know how 742 20,07 619 18,96 1.361 19,55
Totale * 3.696 3.265 6.961 100
(*) Il totale è superiore alle istanze dell’anno perché nella stessa istanza si possono indicare più categorie di beni immateriali

 

Al 31 dicembre 2015 risultavano presentate 4.473 domande, 63 sono state rigettate perché prive dei requisiti richiesti. Nel corso dell’istruttoria ne sono “decadute” 2.523 per mancata presentazione della documentazione richiesta. Le istanze ammesse per il primo anno alla fine sono state il 42% e cioè 1.887.

Nel 2016 il numero di istanze ammesse e non decadute è pari a 1.819; tutto sommato un dato di tenuta sull’applicazione della misura.

L’opzione che ha una durata quinquennale ci faceva preventivare che la maggior parte delle domande si concentrasse nel primo anno, cosa che non è successa per il fatto che alla data di presentazione dell’opzione, l’Agenzia delle Entrate non aveva ancora emesso le circolari esplicative che datano infatti il 7/04/2016 e quindi le aziende hanno preferito attendere per approfondire

Dei beni immateriali opzionabili l’unico ad aver registrato nel 2016 un aumento rispetto all’anno precedente è il software passato da 304 a 485 domande.