Palazzo Chigi: Patent box attribuibile anche ai redditi prodotti da marchi e brevetti.

Ieri la notizia attesa da tutti gli imprenditori che nei marchi e nel know how industriale hanno costruito il successo della propria azienda; infatti leggiamo da Il Sole 24 Ore Radiocor Plus – Roma, 20 luglio:

‘L’annuncio che il Governo intende continuare ad attribuire il bonus fiscale da patent box anche ai redditi prodotti da marchi e brevetti va accolto con estremo favore perché farà propendere sempre più numerosi gruppi di imprese a gestire i know how industriali in Italia in sostituzione di paesi a più bassa fiscalità”.

Lo ha affermato Gaetano De Vito, presidente di Assoholding, all’apertura di una tavola rotonda a Roma, con imprenditori di riferimento di alcune royalty companies che acquisiscono canoni a fronte dell’utilizzo di brevetti marchi e know how da parte delle società industriali e commerciali di riferimento.

‘Mantenere questa agevolazione fiscale anche sui marchi e’ importante – prosegue De Vito – soprattutto in funzione del collegamento con altri istituti fiscali attivi, come la possibilità di ottenere il trasferimento agevolato di società estere che permettono di riposizionare i proprio gruppo d’imprese scegliendo come hub il paese Italia’

(RADIOCOR) 20-07-16 12:55:14 (0366) 5 NNNN

Il governo ha recepito le indicazioni delle imprese che nel periodo di imposta 2015 hanno aderito alla misura della tassazione agevolata  con circa 4500 istanze presentate di cui: il 36% era riferito ai marchi, il 22% al know how, il 18% in brevetti, il 14% per disegni e modelli ed in ultimo il software con il 10% delle istanze presentate.

Infatti se la misura vuole da una parte, aiutare gli investimenti delle piccole e medie aziende, deve tener conto della bassa percentuale di brevetti che vengono registrati dalle aziende italiane a fronte di marchi forti ed importanti, ed a segreti industriali che, motore dell’innovazione, generano la competitività italiana di questo comparto di aziende.

Inoltre se si vuole continuare ad attrarre le multinazionali, e riportare gli importanti brand del made in Italy in Italia si deve assolutamente percorrere questa strada.

Di fronte ad una concorrenza fiscale agguerrita, a situazioni macroeconomiche estremamente diverse nell’ambito della stessa UE, questi strumenti, come il patent box, il superammortamento e gli incentivi alla R&S, accettati, o meglio tollerati dalla Commissione Europea sono una risposta concreta, ed aiutano a riposizionare le aziende italiane sul mercato globale andando a mitigare gli effetti di queste sperequazioni.